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DKC, Tecnologia e saper fare per un nuovo modello di industria italiana

Cesare Biggiogera, Direttore Generale e Amministratore Delegato del Gruppo DKC in Europa

 

Cesare Biggiogera, Direttore Generale e Amministratore Delegato del Gruppo in Europa, racconta una realtà che evolve tra automazione, digitalizzazione e cultura del servizio.

Nel panorama dell’industria elettrotecnica, il Gruppo DKC si distingue per un approccio strutturato che unisce sviluppo tecnologico, integrazione verticale e un forte presidio produttivo e progettuale. Operativa in Italia dal 2007 grazie all’intuizione imprenditoriale di Marco Cecconi, DKC ha avviato negli anni un processo di aggregazione di aziende italiane con un forte know how tecnico-produttivo, evolvendosi in un polo industriale avanzato capace di progettare, produrre e distribuire sistemi per l’automazione industriale, la distribuzione elettrica e l’energy management.

La parte operativa del Gruppo in Italia e in Europa è costituita da DKC Europe, SATI Italia e DKC Power Solutions, che con le controllate in Romania, Ungheria e Tunisia, rappresentano l’anima industriale e commerciale di un sistema integrato, in grado di garantire continuità, competenza e presenza capillare sul territorio.

Oggi, DKC è presente sul mercato europeo con oltre 650 collaboratori, dieci Linee di prodotto e un fatturato 2024 di oltre 200 milioni di euro. Il cuore della sua strategia è racchiuso in un concetto distintivo: Human CollaborAction, un modello di cultura aziendale che integra competenze tecniche e valore umano, con l’obiettivo di generare innovazione orientata al cliente. A raccontare la visione tecnologica e industriale di DKC è Cesare Biggiogera, Direttore Generale e Amministratore Delegato del Gruppo in Europa.

 

Quali sono le linee guida che hanno determinato la crescita industriale
del Gruppo DKC?

La nostra evoluzione si è fondata su tre pilastri: competenze tecniche, integrazione industriale e presidio territoriale. Dal 2007 al 2021 abbiamo acquisito aziende italiane specializzate in carpenteria per automazione, canalizzazione e protezione cavi, dando vita a un Gruppo coeso e sinergico. Parallelamente, abbiamo consolidato una rete commerciale capillare, basata su agenzie radicate sul territorio e relazioni solide con la distribuzione professionale di materiale elettrico, garantendo una presenza costante e qualificata.

 

Questa espansione ha portato a una struttura organizzativa più solida e articolata, con funzioni e Business Unit specializzate capaci di gestire la complessità derivante dai programmi di sviluppo e dalle sfide del mercato. L’obiettivo resta lo stesso: offrire soluzioni ingegneristiche complete e non semplici prodotti.

 

Qual è l’impronta tecnologica delle vostre Linee di prodotto?

Oggi operiamo attraverso dieci Linee di prodotto, suddivise in due macro-categorie. La prima: prodotti passivi per installazione e automazione, quali canaline (Linea Combitech e SATI Italia), armadi stradali per impianti in BT (Linea Conchiglia), carpenterie metalliche (Linea RamBlock), soluzioni per quadri elettrici di distribuzione (Linea Steeltecnica) e sistemi metallici e plastici per la protezione cavi, accessori e raccordi (Linea Cosmec). La seconda: prodotti attivi per la gestione dell’energia, come inverter, sistemi di accumulo, stazioni di ricarica, dispositivi di monitoraggio e controllo dell’energia, sviluppati all’interno delle Linee Hercules, RamKlima, RamBatt, Net One ed Energy. L’integrazione tra hardware e software è per noi fondamentale: non forniamo singoli componenti, ma sistemi interoperabili, progettati per comunicare tra loro e per essere gestiti tramite piattaforme cloud, con elevati standard di sicurezza informatica.

 

Quanto conta il Made in Italy nella vostra strategia industriale?

È un elemento centrale. Per noi “Made in Italy” significa progettazione interna, produzione locale, controllo totale della filiera e soprattutto competenza tecnica nazionale. Sviluppiamo internamente l’hardware, il firmware e il software di gestione dei nostri dispositivi, garantendo un livello di personalizzazione e protezione dei dati che rappresenta un valore competitivo. In un mondo dove i prodotti sono sempre più interconnessi, poter assicurare che i dati generati dai dispositivi siano gestiti secondo normative europee, e con logiche proprietarie italiane, è un elemento distintivo e strategico, soprattutto nei settori dell'automazione, dell’energia e delle infrastrutture.

 

Quali investimenti avete realizzato sul fronte industriale?

 

Gli investimenti rappresentano un fattore strategico per mantenere e rafforzare la competitività in un mercato fortemente orientato al costo. In quest’ottica, abbiamo rinnovato e automatizzato una parte significativa degli impianti dedicati ai prodotti passivi, introducendo nuovi sistemi automatizzati di saldatura, profilatura, colatura e taglio, oltre a stazioni di montaggio robotizzate che hanno coinvolto principalmente le Linee Combitech, SATI, Cosmec e RamBlock.

 

Tra i progetti più rilevanti, l’installazione di una piattaforma completamente robotizzata composta da sette robot antropomorfi presso lo stabilimento produttivo della Linea Cosmec, a Villanova sull’Arda (PC), consente oggi l’assemblaggio di raccordi complessi con una qualità nettamente superiore rispetto al processo tradizionale basato su stazioni manuali, e con una velocità che ha permesso di incrementare sensibilmente la nostra capacità produttiva.

Questi interventi hanno contribuito a ottimizzare i costi complessivi, non solo dei prodotti ma anche della movimentazione interna e della logistica, permettendoci di mantenere, e in alcuni casi migliorare, il nostro posizionamento di prezzo, accedendo a mercati internazionali in precedenza difficilmente raggiungibili.

 

Accanto agli investimenti “process & cost oriented”, abbiamo destinato risorse anche all’ampliamento della gamma di prodotto e all’aumento della capacità produttiva, potenziando i sistemi di montaggio e routine-test dei prodotti attivi per le Linee Hercules, RamKlima ed Energy.

 

E sul fronte della digitalizzazione e della gestione dei dati?

 

Entro fine 2025 completeremo l’implementazione di un nuovo sistema ERP cloud-based, integrato con soluzioni MES e WMS, dotato di funzionalità avanzate di business intelligence. Stiamo valutando anche soluzioni di AI industriale con un approccio molto concreto: devono garantire payback misurabile, come per ogni investimento in asset produttivi. Inoltre, utilizziamo la digitalizzazione per supportare la progettazione (PIM, BIM, configuratori) e per alimentare le piattaforme informative dei nostri clienti con dati sempre aggiornati.

 

Siete coinvolti anche in progetti con il mondo della ricerca.
Quali sono le collaborazioni più rilevanti?

 

DKC è costantemente in contatto con alcuni dei più importanti centri di ricerca che operano nel settore delle energie rinnovabili in Italia, ed è parte di un ampio network di collaborazioni finalizzate a promuovere ricerca, informazione e innovazione di prodotto.

 

Siamo in stretta collaborazione con Enti di primo piano come il Politecnico di Torino, l’Università di Bologna, il CNR, Eurac Research e il Comitato Elettrotecnico Italiano. Queste partnership ci hanno permesso di sviluppare e validare gli algoritmi di gestione energetica per i dispositivi della Linea Energy, integrare le nostre stazioni di ricarica in reti domotiche intelligenti e testare prototipi in condizioni reali, migliorandone prestazioni e affidabilità.

 

Nel 2025 abbiamo inoltre partecipato al Convegno Nazionale della Rete Italiana del Fotovoltaico, presentando i risultati delle nostre ricerche e aprendo nuove collaborazioni nel settore dell’energia distribuita.

 

Come si traduce tutto questo in valore per il vostro cliente?

Abbiamo introdotto in azienda la cultura del servizio. Non basta più produrre bene: oggi è fondamentale progettare per il cliente, garantire tempi di consegna certi e offrire supporto tecnico e informativo continuo. In questa direzione abbiamo riorganizzato i magazzini territoriali, integrandoli con quelli della distribuzione, specializzato i back office e attivato partnership logistiche estere per assicurare disponibilità, tempestività e personalizzazione anche nei mercati più lontani. Ogni elemento della nostra filiera è pensato per generare valore concreto, misurabile e sostenibile.

 

Per rendere ancora più tangibile questa vicinanza, stiamo potenziando la struttura DKC Service, dedicata ad assistere clienti, utilizzatori e installatori nelle fasi di messa in servizio e di funzionamento, in particolare per i prodotti attivi.

Il nostro obiettivo è che, attraverso il pay-off NEXT TO YOU, il mercato percepisca DKC come una squadra italiana in continua evoluzione, pronta a correre al fianco di installatori, distributori, progettisti e fornitori per affrontare insieme le sfide di un mercato sempre più dinamico e innovativo. Lo facciamo mettendo in campo passione, competenza e ascolto, in un clima di fiducia reciproca e collaborazione.

 

Guardando avanti, quali sono le sfide più rilevanti per DKC?

 

Viviamo in un contesto caratterizzato da forte incertezza e oscillazione della domanda. In questa prospettiva, un’offerta diversificata e un modello di business che includa il servizio come componente di valore rappresentano gli strumenti chiave per affrontare con successo questa variabile e vincere la sfida.

 

Abbiamo già avviato partnership in Sud America e Africa, e stiamo lavorando a collaborazioni industriali in Medio Oriente. L’idea è semplice: unire visione strategica e capacità operativa per affrontare la complessità con una filiera industriale integrata, ingegnerizzata e interamente Made in Italy

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